Manifesto della Rete Italiana Disabilità e Sviluppo

Nel mondo le persone con disabilità sono poco meno di un miliardo (il 15% della popolazione mondiale) e l’82% di esse vivono in paesi in cerca di sviluppo. Il 90% delle persone con disabilità di questi paesi non hanno accesso a servizi o benefici, più dell’80% nel mondo non ha un impiego e solo il 5% dei minori con disabilità può accedere ad una educazione formale. Esse sono quasi sempre escluse dai benefici dello sviluppo.

La condizione di disabilità è causa ed effetto di povertà perché le persone con disabilità sono soggette a discriminazioni ed a mancanza di pari opportunità che producono una limitazione alla partecipazione sociale e violano ogni giorno i loro diritti umani. La visione negativa che la società trasferisce sulle persone con disabilità produce un fortissimo stigma sociale che ha conseguenze in tutti i campi della vita economica, culturale, politica e sociale. In caso di guerra, di catastrofi naturali e umane le persone con disabilità sono le prime a patire le terribili conseguenze delle emergenze, spesso con la morte e la mancanza di attenzione alla loro condizione. Per questo le persone con disabilità rappresentano i più esclusi fra gli esclusi, i più discriminati fra i discriminati, i più poveri tra i poveri. In termini quantitativi i circa 800 milioni di persone con disabilità che vivono nei paesi in cerca di sviluppo rappresentano quasi la metà dei più poveri del mondo.

La cooperazione allo sviluppo quasi sempre non si occupa delle persone con disabilità (una ricerca ha fatto emergere che nei paesi della Comunità europea circa il 2-5% dei fondi è destinato a progetti indirizzati specificamente a persone con disabilità), i progetti finanziati dalle agenzie nazionali e dai donatori internazionali non includono il mainstreaming della disabilità, che garantirebbe accessibilità e pari opportunità, nelle attività ordinarie.

L’approvazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) dell’ONU ha segnato un momento di svolta anche sulle politiche di cooperazione allo sviluppo. L’articolo 32 della CRPD introduce nuovi principi nelle attività legate alla cooperazione allo sviluppo, fatte proprie dalle Linee guida sulla disabilità del Ministero degli Affari Esteri Italiano. La stessa Strategia Europea sulla disabilità (2010-2020) include il tema delle relazioni esterne dell’Unione Europea, maggiore donatore mondiale.

La Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS), che raccoglie AIFO, DPI-Italia, EducAid e FISH, si è costituita per valorizzare un patrimonio di esperienze e progetti che mettono al primo posto il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità, standard internazionale per tutti i programmi indirizzati ai paesi in cerca di sviluppo, basato sull’osservanza dei principi sanciti dalla CRPD.

La RIDS basa le sue attività sui seguenti principi:

  • l’alleanza strategica tra organizzazioni che si occupano di cooperazione allo sviluppo ed associazioni competenti di persone con disabilità, riconoscendo i rispettivi saperi e capacità;
  • l’inclusione delle persone con disabilità nei progetti, garantendo l’accessibilità degli interventi alle stesse, anche nei programmi di sviluppo internazionali;
  • l’attenzione ai diritti delle persone con disabilità nei progetti di lotta alla povertà nazionali ed internazionali (Obiettivi di Sviluppo del Millennio);
  • il rafforzamento delle competenze e del ruolo (empowerment) delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano nei paesi in cerca di sviluppo, elemento essenziale della sostenibilità della CRPD, sulla base del principio “Niente su di noi, senza di noi”;
  • il sostegno alle politiche di sviluppo inclusivo in tutti gli ambiti (salute, educazione, lavoro, etc.);
  • l’arricchimento delle strategie di sviluppo locale e nazionale (Riabilitazione su Base Comunitaria, Piani di azione sulla disabilità) sulla base della CRPD e di sistemi appropriati di monitoraggio;
  • la promozione della formazione e dell’inserimento di una leva di cooperatori con disabilità che divengano esperti, all’interno delle attività di cooperazione allo sviluppo;
  • la promozione di prassi appropriate ed innovazioni nelle politiche inclusive delle persone con disabilità;
  • la sensibilizzazione delle istituzioni ed agenzie pubbliche e private, locali, nazionali ed internazionali per la promozione dei diritti delle persone con disabilità sulla base della CRPD.

 

Scarica il manifesto RIDS

Download the english version of the RIDS manifesto

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