I-Can Independence, Capabilities, Autonomy, Inclusion. – 2018

Centro per la vita indipendente per le persone con disabilità della Striscia di Gaza

 

 

 

Capofila: EducAid.

Paese: Palestina (Striscia di Gaza).

Finanziatore: AICS (Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo).

Periodo: Maggio 2018 – Maggio 2021.

Area tematica: Disabilità e inclusione, riduzione disuguaglianze.

Partner locali: El Amal Rehabilitation Society, Social Developmental Forum – SDF, UNDP (United Nation Development Programme), Gaza Chamber of Commerce and Industry.

Partner italiani: RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap), Università di Bologna /Dipartimento di Scienze Dell’educazione Giovanni Maria Bertin, Cooperativa Sociale Centro per L’autonomia Michele Iacontino – C.P.A.

Obiettivo generale: Promuovere la piena inclusione delle persone con Disabilità (PCD), in particolare delle Donne Con Disabilità, in Palestina, in coerenza con la UNCRPD.

Obiettivo specifico: Rafforzare l’indipendenza e l’autodeterminazione delle PCD, in particolare delle DCD, a Gaza, tramite la costituzione di un centro olistico e innovativo in cooperazione con le CBO e le DPO locali; rafforzamento dell’autodeterminazione: almeno il 40% delle PCD utenti del centro, dichiara di aver aumentato le proprie capacità di decision making all’interno della famiglia dopo aver usufruito dei servizi del centro; rafforzamento dell’indipendenza e dell’autostima: almeno il 50% delle PCD utenti del centro dichiara di partecipare più assiduamente a eventi sociali dopo aver usufruito dei servizi del centro.

Beneficiari diretti: Almeno 500 PCD e familiari beneficiari dei servizi del centro; 200 PCD, di cui almeno 80 DCD, e 100 familiari beneficiari di peer counseling di gruppo; 15 scuole beneficiarie di adeguamenti ambientali e training su educazione inclusiva; almeno 200 studenti beneficiari di supporto e counseling; 80 DCD beneficiarie di training professionalizzanti; 40 DCD beneficiarie di tirocini; almeno 40 imprese private beneficiarie di adeguamenti ambientali e sensibilizzate sul diritto al lavoro delle PCD; almeno 500 PCD orientate al lavoro; 10 DCD formate su Social Media; 100 DCD e madri di PCD beneficiarie di attività di story-telling; almeno 400 persone sensibilizzate sui diritti delle PCD.

Beneficiari indiretti: PCD e famiglie, studenti con e senza disabilità, istituti scolastici, CBO e DPO locali, la società palestinese in generale.

Sintesi di progetto: Secondo il PCBS, Palestinian Center Bureau of Statistics, il 6.9% della popolazione di Gaza è costituito da persone con disabilità, PCD. All’interno della striscia, queste rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili della popolazione in quanto sono costrette ad affrontare le difficoltà più estreme nella vita quotidiana, come l’esclusione dal godimento dei propri diritti, oltre a essere soggette a continua discriminazione. Tale situazione risulta essere ulteriormente grave per le donne con disabilità, DCD, che subiscono una doppia discriminazione in quanto donne e persone con disabilità. Dai dati raccolti da EducAid mediante gli studi condotti a Gaza e in Cisgiordania tra il 2015 e il 2017 assieme alle organizzazioni locali partner, emerge come i principali ostacoli al riconoscimento dei diritti delle PCD alla loro piena inclusione, siano legati a tre fattori interconnessi: non autonomia, non accesso ad opportunità di empowerment socio-economico, stigma della società. La non autonomia è dovuta alla scarsa accessibilità dei luoghi, nonché alla mancanza di ausili adeguati. Per poter godere pienamente dei propri diritti ed essere autonome nella vita quotidiana, le PCD necessitano di ausili e soluzioni personalizzate. Secondo la Banca Mondiale, la fornitura di questi servizi a Gaza è lontana dal soddisfare le necessità presenti e i servizi disponibili non riescono a rispondere a bisogni complessi che necessitano di essere parametrizzati per età, genere, tipo di disabilità. Per questo motivo, il 38.4% delle Persone con Disabilità a Gaza non è in grado di gestire autonomamente aspetti della propria vita quotidiana.

La carenza di empowerment, invece, è legata alle difficoltà di accesso all’istruzione, nonché alla mancanza di opportunità lavorative. Secondo il PCBS (2011) il 42.2% delle PCD sopra i 15 anni residente a Gaza non è iscritta ad alcuna scuola e il 90.9% non lavora. Ciò determina una scarsa partecipazione delle PCD allo sviluppo socio-economico, oltre ad una mancanza di indipendenza di queste a livello socio-economico e decision-making. Inoltre, l’Independent Commission for Human Rights sottolinea come gli studenti con disabilità costituiscono solamente lo 0.3% del totale degli studenti palestinesi, a causa della scarsa accessibilità dei luoghi, nonché alla mancanza di metodologia di educazione inclusiva; mentre secondo l’ILO, la mancata inclusione delle PCD nel mercato del lavoro comporterebbe una perdita del PIL compresa tra il 3 e il 7%. Infine, lo stigma sociale influisce sia sull’autostima delle PCD sia sul loro processo di empowerment individuale e sociale. La sensibilizzazione della società, infatti, risulta essere un aspetto di fondamentale importanza in quanto interviene direttamente sulle famiglie delle PCD, la cui attitudine risulta essere la prima barriera che le persone con disabilità devono spesso poter superare. Il 54.5% delle 189 DCD intervistate da EducAid durante la baseline condotta nel 2017 a Gaza, dichiara come lo stigma sociale rappresenti uno degli ostacoli più difficili da superare per l’ottenimento di un lavoro; mentre secondo UNICEF, il 23.1% delle PCD ha serie difficoltà di accesso all’istruzione a causa di forti discriminazioni sociali. Dal need assessment, condotto sempre da EducAid, risulta come gli interventi volti a promuovere l’inclusione sociale delle Persone con Disabilità siano insufficienti in termini di quantità, non coordinati tra loro e dunque inadeguati, in quanto spesso si predilige l’utilizzo di un approccio medico-assistenzialista che considera l’individuo con disabilità come mero beneficiario di un servizio, anziché protagonista di azioni guidate da un approccio sociale, come previsto dalla UNCRPD.

Al fine di poter affrontare efficacemente questi bisogni, il progetto vuole costruire un Centro per la vita indipendente e l’inclusione delle PCD a Gaza. Il Centro opera con un approccio olistico, intervenendo sull’autostima delle PcD, l’empowerment socio economico, lo stigma sociale in quanto fattori strettamente correlati, e crea percorsi personalizzati individuali e di gruppo volti a massimizzare indipendenza e empowerment delle PcD sulla base delle loro specifiche necessità in termini di maggiore autonomia, miglior accesso a istruzione e lavoro e accresciuta sensibilizzazione della società. Il centro, una realtà innovativa di per sé all’interno di un contesto del genere e non solo, distribuirà ausili e fornirà servizi grazie a un gruppo multidisciplinare di professionisti che opereranno a stretto contatto con le PCD e le loro famiglie. All’interno del team di professionisti, saranno incluse le persone chiave dei peer counselor, persone con disabilità che forniranno supporto ai beneficiari nel loro percorso di empowerment individuale e inclusione attraverso interventi di supporto psicosociale.